
Mario Pirani, La Repubblica, 5 Giugno 2006: “Questo documentario narra cose, riporta discorsi, registra interviste che se la Rai non fosse assoggettata a un castrante regime “politicamente corretto”, aduso ad edulcorare la realtà, sarebbero state portate da tempo alla conoscenza de visu dei cittadini”
>> Leggi tutto e Commenta sul Blog..

Furio Colombo, l’Unità, 7 Maggio 2006: “Il film di Lazzaro è importante perché è una testimonianza tremenda a carico dell’intero sistema italiano delle informazioni negli anni di Berlusconi. Niente di ciò che si vede in questo film si è visto in televisione. Testimonia del vasto ed esteso cedimento morale e professionale che ha indotto il giornalismo al silenzio su una serie di fatti estremi, estranei sia alla cultura italiana che a quella europea”.
>> Leggi tutto e Commenta sul Blog..

Alessandro Trocino, Corriere della Sera, 7 Maggio 2006: “Una storia che ha quasi dell’incredibile, nella quale le metafore belliche e le spacconate verbali degli anni del secessionismo sembra siano state sul punto di superare i confini della legalità”.
>> Leggi tutto e Commenta sul Blog..

Luciana Castellina, Il Manifesto, 1 Giugno 2006: “Consiglio a tutti di comprare questo film, regalarlo e possibilmente proiettarlo ovunque si può. Perché meglio di qualsiasi altro discorso spiega perché il 25 giugno dobbiamo andare a dire no alla proposta di modifica costituzionale di Berlusconi, che fra le tante altre cose propone la devolution ai signori della Padania di un pezzo dello stato italiano”.
>> Leggi tutto e Commenta sul Blog..

Lietta Tornabuoni, la Stampa, 17 Giugno 2006: “Il film fa pensare, riflettere. Ci si chiede come tutto questo non abbia allarmato, come sia risultato sopportabile o quasi normale, come sia stato possibile considerare legittime tanta virulenza e minaccia”.
>> Leggi tutto e Commenta sul Blog..

Paolo Mereghetti, Corriere della Sera, 21 Maggio 2006: “Il film raccoglie alcune testimonianze che mettono bene in chiaro la componente forcaiola quando non dichiaratamente eversiva del movimento”.
>> Leggi tutto e Commenta sul Blog..

Toni Jop, l’Unità, 11 Maggio 2006: “Un film da non perdere….se la memoria è labile, il cinema, in questo caso, opera come un puntuale quaderno di appunti di viaggio e anche come eccitatore di anticorpi”
>> Leggi tutto e Commenta sul Blog..

Paolo Brusorio, Il Giornale, 12 Maggio 2006: “Ho voluto filmare la faccia di chi ci sta vendendo la devolution”, dice Claudio Lazzaro, il regista di Camicie Verdi, e c’è un fondo di verità nelle sue parole: settantotto minuti di docufilm sulla Lega, dove quella di lotta toglie spazio a quella di governo, che in giacca blu ministeriale rimane nell’angolo”.
>> Leggi tutto e Commenta sul Blog..

Luca Mosso, La Repubblica, 11 Maggio 2006: “ Lazzaro mostra la faccia impresentabile della Lega, che sbraita ai comizi, organizza ronde contro gli extracomunitari, alimenta quell' industria della paura che sostiene ogni politica di destra. La Lega che si costituisce in milizie – prima Camicie Verdi, oggi Volontari Verdi - che il giudice Guido Papalia, procuratore capo di Verona, ritiene essere organizzazioni paramilitare ”!
>> Leggi tutto e Commenta sul Blog..

Federico Raponi. Liberazione, 16 Maggio 2006: “Mentre per Carlo Lizzani questo film è una prova d’autonomia d’opinione, d’esempio per altri e da incoraggiare….per Roberto Faenza ha il merito di trattare qualcosa di cui in genere non si parla, quando invece da Gladio in poi uno spirito sovversivo nel paese continua a esistere. Inoltre fa capire cosa è la Lega, cioè le ragioni del suo successo, con un atteggiamento giornalistico, diverso dai documentari “contro” qualcuno, e perciò importante per analizzarne radici e origini”.
>> Leggi tutto e Commenta sul Blog..

Franco Montini, La Repubblica, 14 Maggio 2006: “L’aspetto più paradossale di Camicie Verdi consiste nel fatto che, mentre le tv hanno rifiutato d’intervenire nel progetto, realizzato grazie all’aiuto della Mikado di Roberto Cicutto e della Palomar di Carlo Degli Esposti, Claudio Lazzaro ha ottenuto da Borghezio la disponibilità più completa a essere seguito e filmato”
>> Leggi tutto e Commenta sul Blog..

Gianluca Nicoletti, Specchio La Stampa, 17 giugno 2006: “Camicie Verdi è un aspro film-documentario sulle milizie leghiste, lo ha realizzato in autarchia il giornalista Claudio Lazzaro con il solo aiuto di un operatore. L’autore lo propone come una sfida per vedere se è possibile creare, con una produzione “no budget”, un palinsesto alternativo rispetto all’informazione Rai-Mediaset”.

Irene Bignardi, Il Venerdì, 26 Maggio 2006: “Da così vicino non li avete mai visti….Claudio Lazzaro, con il distacco del vero giornalista, cuce tg, documenti, filmati sugli uomini della Padania, la loro filosofia, la loro politica
>> Leggi tutto e Commenta sul Blog..

Toni Jop, l'Unità, 13 Giugno 2006: "Un documento importante almeno per un paio di motivi. Il primo è che ciaiuta a non dimenticare cos’ha detto e fatto il quartier generale delle camicie verdi nel corso di questi anni, collezionando col senno della storia comportamenti, parole d’ordine e fatti che il tempo appanna nella memoria. Il secondo, molto attuale, è il disegno di una inconstestabile carta d’identità propria del soggetto che ha voluto e imposto la cosiddetta «devolution», anima di quella riforma costituzionale strappata all’Italia con il colpo di mano di una maggioranza che non c’è più."
>> Leggi tutto e Commenta sul Blog..

Roberta Bottari, Il Messaggero, 16 Maggio 2006: “Il film-documentario di Claudio Lazzaro ripercorre i misteri e i segreti della Lega Nord, dal celodurismo alla devolution…E' un film che vuole fare informazione, dare cittadinanza alle notizie scartate dagli organi informativi del servizio pubblico”.
>> Leggi tutto e Commenta sul Blog..

Pasquale Colizzi, l'Unità, 8 Giugno 2006: "Bossi appiccava i fuoco e stava a vedere cosa accadeva. Basta osservarlo nelle immagini della perquisizione delle forze dell'ordine alla sede della Lega di via Bellerio, a Milano, fine '96. Mentre ci sono tafferugli, urla, resistenza fisica e feriti, lui nelle ressa impassibile fuma il sigaro. Con lo stesso atteggiamento avrà chiesto a Marchini anche un altro atto clamoroso: uccidere Mario Borghezio. Si sarebbe sbarazzato di un rivale nella leadership e la Lega avrebbe avuto il suo sospirato martire"
>> Leggi tutto e Commenta sul Blog..

Bossi sul film Camicie Verdi: “Erano solo un corpo di protezione civile. Corinto Marchini è uno che ha tradito”. Famiglia Cristiana, 25 Giugno 2006
>> Leggi tutto e
Commenta sul Blog...
La rassegna completa delle recensioni e degli articoli è consultabile online sul Blog Camicie Verdi
|